Quando si parla di sostenibilità nel settore delle costruzioni lo si fa pensando a un approccio attuale, che ha visto un sostanziale cambiamento solo negli ultimi anni.
Secondo l’IPCC il 35/40 per cento della responsabilità di emissione di CO2 e gas clima alteranti è del settore delle costruzioni; inoltre è ben risaputo che il 50% almeno del patrimonio edilizio italiano ha più di 45/50 anni, che vuol dire che lo mette fuori assolutamente da tutte quegli interventi normativi che, più o meno dal, ‘76 hanno riguardato gli aspetti energetici.
Ma siamo ben lieti di affermare e constatare che il settore della prefabbricazione porta con sè un discorso a parte.
La prefabbricazione è naturalmente sostenibile
Quello che la prefabbricazione offre alla sostenibilità sono i termini proprio per cui la prefabbricazione è naturalmente sostenibile.
Le colonne su cui si fonda questo processo, questa linea di flusso, sono alcune sigle, alcuni termini, che oggi sono correnti, che sono i CAM, nel senso come meglio può rispondere a una richiesta a testimonianza di prestazioni quello che ha un prodotto industriale, quindi controllabile per definizione, controllato e controllabile per definizione. LCA ovviamente perché il processo diventa estremamente chiaro, estremamente trasparente. Il BIM ovviamente, per tutte le componenti, sia tutti i livelli del BIM. E ovviamente un altro termine importantissimo oggi è quello della circolarità, perché anche da un punto di vista del riciclo la partita è assolutamente vinta, avendo una riciclabilità praticamente del 100%.
L’altro elemento vincente rispetto ad altri sistemi ad altri materiali è la diffusione del calcestruzzo.
Il suo controbuto nella realizzazione di edifici sostenibili è sempre più alto date le sue caratteristiche, come: la durabilità, il riuso, garantisce elevate prestazioni alle alte temperature, elevato isolamento acustico. Inoltre la massa termica del calcestruzzo diventa serbatoio termico riducendo la domanda di energia nelle ore di punta e i consumi. Sostenibilità e innovazione saranno quindi gli unici parametri di cui tener conto per trasformare il calcestruzzo nel materiale del futuro per tutto il comparto edilizio.