La rassegna dei rincari è partita da acciaio e ferro: il tondo per cemento armato ha fatto segnare un incremento del 150% tra novembre 2020 e maggio 2021.
Questo improvviso incremento è dovuto dalla domanda del settore delle costruzioni in Cina che ha innescato un effetto al rialzo sul prezzo di tutta la filiera dell’acciaio, a livello mondiale, poiché la Cina rappresenta oltre il 50% della produzione e del consumo mondiale dell’acciaio (il 40% è assorbito dalle costruzioni cinesi).
A spingere i prezzi è la ripresa dell’economia globale e la necessità di ricostituire scorte a cui si era attinto nei mesi dei lockdown più duri. I mesi di chiusura hanno suggerito alle aziende di non “tirare” troppo sul sistema del “just in time”, zero scorte e forniture che arrivano esattamente nel momento in cui servono e di conseguenza la ripresa ha generato un forte aumento della domanda.
Il fenomeno non è solo italiano ma globale. L’indice dei prezzi delle materie prime elaborato da Bloomberg è tornato su valori che non si vedevano dal 2015 e, soprattutto, lo ha fatto molto rapidamente.
In questo momento si è al vaglio delle misure per cercare di fronteggiare questo terribile rincaro dei prezzi che dopo una violenta fiammata presenta rincari meno accentuati ma costanti.